“Nulla sarebbe più faticoso che mangiare e bere se Dio, oltre che una necessità, non ne avesse fatto un piacere.”
(Voltaire)
Mangiar bene, mangiare con gusto, è la prima regola di chi ama la cucina per le emozioni che trasmette; non bisogna mai fermarsi in superficie, ma andare a fondo ed ascoltare l’armonia di sapori che un buon piatto è in grado di comunicarci.
“Ho dei gusti semplicissimi; mi accontento sempre del meglio.”
(Oscar Wilde)
Non servono particolari alchimie o formule segrete per realizzare un piatto di qualità; materie prime scelte con cura e sapienza da chi fa dell’arte della cucina un modo di vivere, sfruttando al meglio quello che la natura ogni giorno ci offre, con amore e semplicità.
Quando si parla di cucina comunemente si pensa agli alimenti, alle ricette, alla costruzione di un menù, alla miriade di trasmissioni che in qualsiasi momento del giorno vanno in TV.
Ma c’è un messaggio molto importante che bisogna cogliere: il cibo è cultura, esprime il vissuto dell’individuo, l’ambiente in cui si è formato.
È innegabile che la tavola ha un duplice aspetto: il desco familiare quotidiano e il palcoscenico sociale dove ci si incontra, ci si organizza tra amici, si concretizzano progetti politici ed economici.
E’ la cornice ideale che da quando è nato l’uomo ha accompagnato tutti i momenti peculiari della sua vita, andando di pari passo con la storia dei popoli.
Per questo dobbiamo avere un grande amore per il cibo, soprattutto noi italiani, eredi di un immenso patrimonio gastronomico che nessun altro paese può vantarsi di avere.
Ed oggi è quanto mai urgente comprendere che le risorse vanno valorizzate, rispettate, non sprecate, altrimenti noi rischiamo di consumare anche quelle che serviranno ai nostri figli.
